Il Torrazzo Gonzaghesco, simbolo della storia locale, misura 28 m. di altezza, mentre la base ne misura 10×13. È il segno dell’assoluto dominio dei Gonzaga su Commessaggio e la lapide originale recita:
VESPASIANUS D. G. DUX SABLONETAE I CONSPICUAM HANC TURRIM FLUMINI IMPOSUIT ET INTERRUPTM ITER PONTE STRAVIT. ANNO A. NAT. DOMINI MDLXXXIII
Vespasiano, per grazia di Dio, primo Duca di Sabbioneta, impose questa cospicua torre al fiume e col ponte continuò il viaggio interrotto. Anno dalla nascita del Signore 1583.
L’ingresso era collocato sul lato sinistro; solo nel ‘700 il Torrazzo fu unito al caseggiato. La base è costituita da uno zoccolo inclinato a scarpa, sormontato da un bordo tondeggiante. Esternamente, nell’estrema parte superiore, è decorato da merli biforcuti a linee ricurve. Nel sottotetto, per tutto il perimetro della torre, si trovano 48 aperture a tana di lupo.
All’interno tre sale a volta sono sovrapposte e messe in comunicazione da una preziosa scala a chiocciola di ben 123 gradini monolitici in marmo bianco, i cui perni incastrati formano la colonna portante di 21 m. con 6 giri completi. Il tutto è inserito in un cilindro di 3,5 m. di diametro. In comunicazione con le sale, intercalate coi 2 ammezzati comunicanti direttamente con la scala, ci sono 3 stanzette.
Il primo ammezzato, fino alla metà del XX secolo, venne utilizzato come prigione dai Carabinieri.
La seconda sala grande presenta una volta a crociera ribassata e ospita un bel camino marmoreo. Nella stanzetta annessa troviamo lunette e unghie di volta, ma i sondaggi non hanno rivelato la presenza di affreschi. Il Torrazzo fu utilizzato come torre daziaria, come alloggio al comandante del corpo di guardia ed ai suoi soldati; non è escluso che lo stesso Duca ne abbia fatto uso. Il secondo ammezzato della torre ospita un modellino del ponte vespasianeo e i gonfaloni delle vie (a Commessaggio si è tenuto il palio delle contrade dal 1988 al 1999).
All’ultimo piano del Torrazzo ci sono i coppi originari accatastati ed è possibile dominare con lo sguardo il paesaggio circostante e, magari, immaginare lo stesso gesto compiuto da Vespasiano, dal suo vicario, dai soldati del corpo di guardia. Infatti, nella seconda metà del Cinquecento e nella prima metà del Seicento i signori di queste terre si tuffarono in un’avventura ambiziosa, di forte segno egemonico e culturale, una sorta di frenesia progettuale e costruttiva che ebbe come obiettivo il dare veste e dignità estetica a un dominio che voleva essere di tipo signorile, ma che in realtà aveva caratteristiche neofeudali.
Apice ineguagliato fu Vespasiano che, esperto nell’arte di fortificare per le esperienze accumulate al servizio dell’Impero e soprattutto in Spagna, volle munire di fortificazioni i feudi da poco acquisiti, organizzarli in uno Stato e costruirne una degna capitale, Sabbioneta. Gli interventi da lui voluti e realizzati a Commessaggio furono motivati da considerazioni economiche e militari oltre che di decoro urbano.
All’interno della sale è installato un sistema multimediale.
È il segno dell’assoluto dominio dei Gonzaga su Commessaggio.